BIO | INCUDINE Mario

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Cantautore, regista, attore, musicista e autore di colonne sonore. Il successo dei suoi primi album (Terra e Abballalaluna, Beddu Garibbardi e Anime Migranti) è stato confermato con il pluripremiato Italia talìa. Come co-regista ha firmato Le Supplici (Siracusa 2015) assieme a Moni Ovadia, di cui è stato interprete nel ruolo nel cantastorie, nonché curatore della traduzione in siciliano e delle musiche originali. Ha firmato le musiche ed è tra i protagonisti dello spettacolo Il Casellante, tratto dal romanzo di Camilleri e diretto da Giuseppe Dipasquale, attualmente in tournée in Italia. È attore, compositore e regista degli spettacoli Il dolore pazzo dell’amore e Il diavolo di Sant’Antonio, di e con Pietrangelo Buttafuoco. Si è esibito nei più prestigiosi festival di world music in Italia e nel resto del mondo.

Al Festival 2023 il suo intervento è stato:

Parlami d’amore – Quando la radio cantava la vita
con Antonio Vasta, regia di Pino Strabioli, scritto da Costanza Di Quattro

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Al Festival 2021 i suoi interventi sono stati:

con Costanza DiQuattro
Giuditta e il Monsù
Recital con Mario Incudine e Costanza Diquattro di “Donnafugata” e anteprima di Giuditta e il Monsù.

con Eugenio Bennato, Ezio Lambiase, Pino Ricosta, Sonia Totaro, Manfredi Tumminello, Antonio Vasta
Canti briganti
Ci sono figure che la storia ufficiale non ci racconterebbe mai. Storie che sono diventate leggende, leggende che si sono fatte storia da tramandare oralmente. C’è tutta una letteratura minore che ha fatto la storia ufficiale e che è stata determinante per gli eventi più importanti soprattutto tra l’Ottocento ed il Novecento. Il repertorio dei canti e dei cunti, che raccontano figure controverse e affascinanti, è ricco di preziose sfumature poetiche e letterarie. Carmine Crocco, Ninco Nanco, Giuseppe Musolino fino a Salvatore Giuliano ci raccontano vite borderline, per conoscere ancora meglio una faccia della storia aspra e affascinante immersa nel suono di una musica senza tempo cadenzata dal ritmo dell’ottava rima.


Al Festival 2020 il suo spettacolo con Peppe ServilloManfredi TumminelloAntonio Vasta è stato:
A Sud del sud dei Santi
La forza trainante del “Sud del sud dei Santi”, lo spettacolo di teatro canzone di Mario Incudine e Peppe Servillo, è il ritmo viscerale delle regioni meridionali, quel sud del sud dei Santi, tanto caro a Carmelo Bene. I due interpreti si alternano sulla scena e si fondono in una coralità, spesso estemporanea, che rende ogni performance unica e irripetibile.
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Al Festival 2019 i suoi spettacoli sono stati:

con Costanza DiQuattro
La mia casa di Montalbano
Una casa divenuta icona, luogo di pellegrinaggio per i fan, è anche luogo del cuore e dei ricordi di infanzia di Costanza DiQuattro come ci racconterà in “La mia casa di Montalbano”. Ad accompagnarla sul palco il poliedrico e versatile Mario Incudine, che canterà l’amore in tutte le sue sfumature, come fosse una lettera o una serenata in musica.
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con Antonio Putzu, Pino Ricosta, Emanuele Rinella, Manfredi Tumminello, Antonio Vasta
MIMÌ. Da Sud a Sud sulle note di Domenico Modugno
Un viaggio. Da Sud a Sud. Sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, quelle legate alla Sicilia, a una terra che lui ha adottato perché, come gli disse Frank Sinatra: “Fingiti siciliano! La Sicilia la conoscono tutti, tutti sanno dov’è e poi il dialetto è molto simile al tuo, al pugliese. Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!” Un viaggio quotidiano verso una terra straniera chiamata palcoscenico, una terra da dovere raggiungere e conquistare. Le aspirazioni di un uomo del Sud chiamato Mimì ma che potrebbe avere mille nomi diversi, una storia fatta da mille storie, che si incrocia con quella del suo interprete scorrendo su linee parallele che, sovvertendo ogni regola, si incontrano in uno spettacolo in cui Mario Incudine e Domenico Modugno ci raccontano un mondo che cambia, che lotta, che sogna, che sfida convenzioni e stereotipi. Mimì siamo noi. Ogni giorno che passa. Noi di Ieri. Noi di Oggi. Noi di Domani. Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.


Al Festival 2018 il suo spettacolo, con Pietrangelo Buttafuoco e Antonio Vasta, è stato:
I baci sono definitivi
Non una semplice presentazione, bensì un viaggio dentro il libro di Pietrangelo Buttafuoco I baci sono definitivi. Un succedersi di storie lette e prima ancora rubate dall’autore nel suo viaggio giornaliero in metropolitana, treno o aereo. Tra una lettura ed un’altra, il poliedrico e versatile Mario Incudine, accompagnato dall’inseparabile maestro Antonio Vasta, rende magico ciò che già risultava fantastico. Ad ogni racconto una canzone, ad ogni canzone un’emozione, ad ogni emozione un altro viaggio.
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Al Festival 2017 il suo spettacolo con Pietrangelo Buttafuoco e Antonio Vasta è stato:
Il dolore pazzo dell’amore
La narrazione di Buttafuoco si fonde e si alterna alle ballate di Incudine che intreccia una tessitura di note e parole che vanno dalla voce lontana dei carrettieri siciliani alle melodie delle serenate, fino ad arrivare alla Sicilia di oggi con le sue nuove parole e con la sua nuova musica sempre senza tempo.