BIO | BARBERO Alessandro

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Storico e scrittore, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università del Piemonte Orientale, e collabora ai programmi televisivi Superquark, a.C.d.C. e Passato e presente. Tra le sue pubblicazioni: Lepanto. La battaglia dei tre imperi (Laterza, 2010); Gli occhi di Venezia (Mondadori, 2011); Il divano di Istanbul (Sellerio, 2011); Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo, con P. Angela (Rizzoli, 2012); Le Ateniesi (Mondadori, 2015); Costantino il vincitore (Salerno Editrice, 2016); Le parole del papa. Da Gregorio VII a Francesco (Laterza, 2016); Caporetto (Laterza, 2017); Dante (Laterza, 2020); Alabama (Sellerio, 2021); Inventare i libri (Giunti, 2022); Brick for stone (Sellerio, 2023).

Al Festival 2023 il suo intervento con Aldo Cazzullo sarà:

Raccontare la storia. Oggi.


Al Festival 2022 il suo intervento è stato:

APERTURA DEL FESTIVAL
LECTIO – Libertà va cercando
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Al Festival 2021 il suo intervento con Vinicio Capossela è stato:

La Comedia
Un viaggio tra santi, peccatori, eroi e creature mitologiche.
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Al Festival 2020 il suo intervento è stato:

L’omicidio e la vendetta. Come si rompeva e si ricostituiva la socialità nel Medioevo dai Longobardi a Dante
Dal guidrigildo longobardo alle saghe islandesi fino a Dante e Geri del Bello. Il senso profondo di quello che siamo e delle civiltà affonda le radici nella nostra memoria storica. Un racconto millenario che passa di popolo in popolo dall’oralità ancestrale.. al podcast.
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Al Festival 2019 il suo intervento è stato:

La civiltà e i selvaggi
La parola “civiltà”, nel senso che le diamo comunemente, è di invenzione piuttosto recente. E recentissimo è l’uso al plurale, “le civiltà”, per indicare le diverse esperienze umane che si sono succedute sulla Terra: la civiltà sumera, la civiltà minoica… In compenso, da sempre le società stanziali hanno coltivato l’immagine del selvaggio, come altro da sé, da deridere, da temere e da esorcizzare. In questo modo hanno alimentato l’equivoco per cui le società “primitive” sarebbero semplici anche dal punto di vista culturale, come semplice è la loro vita materiale. Ma non è così: ogni collettività umana, anche le più primitive, ha sempre elaborato una lingua, una mentalità e un’organizzazione sociale straordinariamente complesse: il “selvaggio”, come lo immaginavano i colonizzatori dell’Ottocento, non è mai esistito.
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Al Festival 2018 i suoi interventi sono stati:

Che storia la Storia!
Perché è importante conoscere la storia? Alessandro Barbero lo spiega ai ragazzi con il suo entusiasmo e il suo carisma, in un dialogo che non vuole essere una lezione, ma uno scambio di opinioni sull’intramontabile fascino della storia.
Laboratorio per bambini (8-11 anni) a cura di MyEdu, un’iniziativa di FME Education

Le “visioni” di uno storico
La capacità di prevedere il futuro è strettamente legata alla conoscenza del nostro passato e caratteristica dell’uomo, diversamente da tutte le altre specie, è la sua capacità di visione, di immaginare un oltre possibile e di immaginarsi al di là del proprio contesto.
A seguire ha ricevuto il Premio Comunicazione 2018

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Al Festival 2017 i suoi interventi sono stati:

Connessioni segrete: comunicare in clandestinità
I GAP a Roma sotto l’occupazione tedesca, la rete di spionaggio sovietica di Richard Sorge a Tokio durante la seconda guerra mondiale, le BR nell’Italia degli anni Settanta: come mantengono le connessioni i membri di un gruppo clandestino? Come si comunica in clandestinità?
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con Guido Barbujani e Piergiorgio Odifreddi:
Che razza di discorsi!
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Al Festival 2016 il suo intervento è stato:

Alle origini della comunicazione aziendale: gli ordini religiosi del Medioevo
Come gli ordini religiosi gestivano i problemi di comunicazione – mission, brand, marketing, target – oltre a quelli organizzativi, del potere e della segretezza.
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Al Festival 2015 il suo intervento è stato:

Il linguaggio dei papi
Dalla violenza verbale dei papi del Medioevo, alle grandi encicliche del Novecento, come è cambiato il linguaggio con cui la chiesa di Roma si rivolge al mondo nei momenti difficili.


Al Festival 2014 il suo intervento è stato:

La comunicazione nella storia: la propaganda di Costantino imperatore
Chi è Costantino? E’ il primo imperatore romano che si converte al Cristianesimo e partecipa attivamente alla vita della Chiesa? O è un generale che usurpa il trono uccidendo il suocero e i cognati, e che a un certo punto farà ammazzare la moglie e il figlio maggiore? Se ancora oggi siamo incerti fra queste due versioni, è grazie alla forza di comunicazione della macchina di propaganda costruita dall’imperatore.