BIO | TRAVAGLIO Marco

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Giornalista, scrittore e saggista, è direttore de “Il Fatto Quotidiano”. Ha lavorato con Indro Montanelli, prima a “Il Giornale” e poi a “La Voce”. Ha collaborato con diverse testate, fra cui “Sette”, “Cuore”, “Il Borghese”, “La Repubblica” e “L’Unità”.

Al Festival 2021 i suoi interventi sono stati:

I segreti del Conticidio
Un giallo di bruciante attualità, che ha il pregio di raccontare non una storia di fantasia, ma una storia realmente accaduta sotto i nostri occhi fino a pochi mesi fa. Una sola vittima pugnalata da molti sicari con tanti mandanti e altrettanti moventi, tutti legati ai 209 miliardi del recovery fund. Con un’arma tutta nuova: la carta stampata. E un killer finale: il maggiordomo.
Il direttore del Fatto con un lavoro di investigazione giornalistica mette in fila i fatti, esamina la scena del crimine e l’arma del delitto, interroga i testimoni, raccoglie gli indizi, analizza i possibili moventi, i probabili mandanti. Si imbatte in almeno due colpi di scena: un incontro fra Draghi e D’Alema e il “fuori onda” profetico di un deputato leghista. E alla fine tira le sue conclusioni. Ma il verdetto lo lascia agli spettatori.

con Gherardo Colombo, Mauro Palma, Luigi Ferrarella
Carcere e umanità
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato (Art.27 della Costituzione).
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Al Festival 2020 il suo intervento è stato:
Prima e dopo la cura
L’informazione prima, durante e dopo il lockdown e i suoi virus senza vaccino.


Al Festival 2019 il suo spettacolo è stato:
Ball Fiction
Dieci anni di balle. No, non le fake news dei social network, che pure proliferano, ma finiscono con l’elidersi le une con le altre. Bensì le bufale lanciate dai giornali e rilanciate dei telegiornali e dai siti web per imporre alla gente il pensiero unico di una élite sempre più in crisi. Nel decennale della nascita del Fatto quotidiano, nato proprio per contrastare questo andazzo con un giornalismo libero da padroni e condizionamenti, Marco Travaglio torna sul palcoscenico con un nuovo spettacolo di impegno civile, “Ball Fiction”, per raccontare le più moderne tecniche di manipolazione dell’informazione “mainstream”, sempre più omologata e appiattita, che si illude di combattere i “populismi”, ma in realtà li alimenta. Si ammanta dei sacri valori di verità, libertà e democrazia, mentre dà il colpo di grazia a quel poco di reputazione che il giornalismo aveva conservato. Il direttore del Fatto, come sempre, usa il registro dell’ironia, del sarcasmo e della satira. Il suo nuovo spettacolo si snoda attraverso una classifica delle migliori patacche del decennio. E accompagna il racconto tragicomico con la proiezione sullo schermo di una raffica di titoli e di articoli di giornali, tg e siti, spiegando nel dettaglio come funziona la disinformazione modello 2019, come  si avvelena l’opinione pubblica, perchè i cittadini continuano a perdere fiducia nell’oggettività dei fatti e nel ruolo del giornalismo. Che rimane fondamentale per la democrazia. Ma è ormai una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai giornalisti.


Al Festival 2018 i suoi interventi sono stati:

Balle spaziali
Che cosa rimane della campagna contro le presunte fake news del web, montata da politici sconfitti e da giornali e programmi tv che hanno diffuso per decenni le più grandi menzogne al servizio del potere. Storia della più grande bufala degli ultimi anni: la fake news sulle fake news. Cioè di una fake news al quadrato.
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con Gherardo Colombo e Maria Latella
Dignità, informazione e libertà: 70 anni di Costituzione
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Al Festival 2016 il suo spettacolo in dialogo con Giorgia Salari è stato:
Perché no
La campagna elettorale per il Referendum sulla controriforma costituzionale è ormai partita. Tutti dicono che bisogna discutere nel merito, ma quasi nessuno lo fa. Marco Travaglio ha deciso di portare in scena le ragioni del No contrapposte a quelle del Sì con l’attrice Giorgia Salari nei panni della Boschi (con le frasi testuali della ministra delle Riforme). Così ciascuno potrà confrontarle e farsi un’idea per saperne di più.
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Al Festival 2015 il suo spettacolo è stato:
Slurp! Lecchini, cortigiani & penne alla bava. La stampa al servizio dei potenti che ci hanno rovinati